Quanto guadagna un perito industriale?

Quanto guadagna un perito industriale?

Facendo questa domanda ai vari motori di ricerca il risultato sarà uno e soltanto uno: lo stipendio medio è di € 800 al mese.

La risposta però non è del tutto vera visto che periti industriali alle volte hanno guadagni superiori anche agli ingegneri (superando i 2.500 euro al mese).

Il tutto dipende dalla specializzazione che decide di intraprendere il perito industriale ed entra in gioco anche la fortuna nel ritrovarsi in un settore con una forte crescita professionale.

Chi è il perito Industriale e cosa fa

Il perito industriale è quel professionista che si occupa della direzione teorica e pratica delle fasi produttive in azienda. Viene visto solitamente come “aiuto ingegnere” occupandosi per l’esattezza della progettazione CAD, della supervisione dei lavori e della successiva manutenzione dei macchinari.

Le cose però stanno cambiando negli ultimi anni. Infatti, la figura del perito industriale sembra andare verso il lavoro d’ufficio, piuttosto che quell’immaginario di operaio con tuta che lavora in fabbrica.

Questo perché le qualifiche che un perito industriale è tenuto ad avere nel proprio curriculum vitae iniziano ad essere estremamente simili a quelle dell’ingegnere.

Come diventare periti industriali nel 2021

Il perito industriale è una qualifica da sempre associata ad un diploma I.T.T. (vecchio I.T.I.S.) questo è ancora vero visto che il percorso per diventare dei periti industriali parte proprio da lì.

Se fino al termine di quest’anno il perito industriale con l’iscrizione al registro dei praticanti e il relativo praticantato (dalla durata minima di 18 mesi) può iniziare ad esercitare la propria professione, dal prossimo anno sarà tenuto al conseguimento di una laurea triennale riconosciuta dal CNPI (Consiglio Nazionale dei Periti Industriali) a seconda della propria specializzazione.

Esistono infatti vari rami specialistici indicati dal M.I.U.R. stesso:

  • Chimica industriale;
  • Costruzioni aeronautiche;
  • Edilizia;
  • Elettronica e telecomunicazioni;
  • Elettrotecnica e automazione;
  • Energia nucleare;
  • Fisica industriale;
  • Industria cartaria;
  • Informatica;
  • Materie plastiche;
  • Meccanica.

Ognuno di questi periti industriali svolge attività differenti ed è a suo modo estremamente qualificato.

Al conseguimento della laurea triennale segue la partecipazione ad un esame di abilitazione e la successiva iscrizione all’albo dei professionisti.

Ad un anno dall’iscrizione all’albo il professionista, che nel mentre potrà svolgere il suo lavoro, è tenuto a conseguire dei crediti formativi professionali chiamati “CFP”. Questi obbligatori per il rinnovo dell’iscrizione.

I CFP si ottengono attraverso il sostenimento di corsi accreditati per periti industriali che il professionista sarà obbligato ad ottenerne 120 entro 5 anni dall’obbligatorietà.

Quanto guadagna un perito industriale

Lo stipendio medio di un perito industriale base solitamente è di € 800 così come anticipato, questa media è però in netto aumento: le qualifiche che sono tenuti ad ottenere adesso questi periti e soprattutto le offerte di lavoro per gli ingegneri in via di saturazione, lasciano libere le porte a professioni come i vari periti industriali.

Basti pensare ai già tanti periti industriali che arrivano a guadagnare fino a 30.000 euro all’anno con margini di crescita completamente diversi da quelli che si avevano un tempo!

Redazione
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